La curmaia

La curmaia era la festa di fine lavoro offerta dal padrone alle sue mondine: una consuetudine antica, di cui beneficiavano soprattutto le avventizie locali. Nonostante specifiche differenze da paese a paese, la curmaia tradizionale, così come viene descritta dalle fonti, aveva particolarità comuni: era una festa esclusivamente femminile a cui gli uomini potevano partecipare solo se invitati dalle donne. Alla festa c’era abbondanza di cibo e vino e le donne ballavano e cantavano, adottando talvolta atteggiamenti intraprendenti nei confronti degli uomini presenti.

A distanza di alcuni decenni le mondine italiane hanno lasciato spazio, nel più dei casi, a mondariso cinesi e/o extracomunitari ma, come da tradizione, la curmaia è rimasta, assumendo la connotazione di festa di fine annata agricola, comunemente identificata come la festa di fine raccolto.

L’Anga di Vercelli e Biella ha voluto festeggiare questo storico evento visitando la Cantina del Rubino di Cantavenna: qui i 10 ettari di vigneto coltivati sulla collina del Monferrato permettono annualmente la produzione di circa 40000 bottiglie di vino, diviso tra le diverse tipologie offerte al pubblico. Fiore all’occhiello della produzione vitivinicola è il Rubino, un rosso ottenuto da un minimo del 75% di uve Barbera, ed una restante parte del 25% circa composto da Grignolino e Freisa.

I soci dell’Anga vercellese hanno poi avuto modo di assaporare questo vino dal colore rosso rubino e dall’aroma leggero e gradevole durante il pranzo svoltosi presso l’Agriturismo Greppi di Crescentino. Un sentito ringraziamento alla famiglia Greppi, in particolare ai fratelli Fabrizio e Massimo, per l’interessante visita alla cantina e l’ospitalità presso l’agriturismo.

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